martedì 2 marzo 2010

I Rumeni, compatti, non hanno aderito allo sciopero farsa.

Eccomi, dunque: non sono sparito, non mi hanno arrestato, non mi hanno picchiato. Solamente ogni volta che cercavo di iniziare a scrivere, un senso di nausea mi prendeva, per tutto quello che succede in questo paese sempre più allo sbando. Finalmente uno stimolo, per rompere il ghiaccio: lo sciopero farsa degli stranieri immigrati, voluto dai soliti fomentatori di odio. Che non solo è stato un flop pazzesco, ma ha visto una partecipazione quasi nulla dei Lavoratori Rumeni. E quello che è incredibile è che il partito rumeno corrispondente del PD nostrano, quel PSD che non amo particolarmente perchè sempre di sinistra rimane, e sempre è orientato dall' ineffabile "Volpon" Iliescu, si è dimostrato più moderato, ragionevole e disponibile al dialogo del quasi omonimo italiano, che non perderà mai il suo antiberlusconismo travagliante e santoresco. Infatti il rappresentante in italia del PSD, Marian Mocanu, Consigliere del Senato di Romania, già una quindicina di giorni fa si era dichiarato completamente contrario a questa sciopero da operetta:

Andora, 15/02/2010: Come consigliere del Presidente del Senato Rumeno, sento il dovere di invitare la comunità rumena in Italia, a non aderire allo sciopero dei migranti, previsto per il prossimo 1 marzo. La Costituzione Italiana , garantisce ad ogni lavoratore il diritto di sciopero, ed ogni lavoratore è libero di esprimere la richiesta dei propri diritti anche tramite questa forma di lotta. Sono però altrettanto sicuro che, aderire ad una forma di protesta come questa, sia un danno per la nostra comunità .
Infatti , per usare le parole del Ministro Maroni , dopo i tremendi fatti di via Padova a Milano, è giunto il momento di “lavorare tutti insieme “ e di evitare il rischio di creare nuovi ghetti, nuove situazioni di auto isolamento. Sono consapevole che anche la nostra comunità avrebbe motivo di esprimere le proprie ragioni, di denunciare le situazioni di sfruttamento e di chiedere più controllo nel mondo del lavoro.
In quanto cittadini europei, siamo chiamati a maggiore responsabilità e a far valere le nostre giuste ragioni all’interno e con gli strumenti dell’ordinamento italiano, al fianco e con i lavoratori italiani come anche sottolineato dalla presa di posizione delle maggiori confederazioni sindacali italiane. La nostra comunità è espressione, al pari di quella italiana, di un popolo di lavoratori, di una cultura del “fare” e dell’intraprendere, come dimostrato dalle oltre 25.000 partite iva aperte fino al 2009 da cittadini rumeni. Non partecipare a questo sciopero, non significa non lottare per i propri diritti e per quelli dei propri figli ma, invece sottolineare il nostro rifiuto verso ogni forma di ghettizzazione e esclusione dal tessuto sociale italiano, dimostrando, per usare le parole del Presidente d ella Camera On. Fini , che non vogliamo rifugiarci “in identità pregresse formando ghetti di autoesclusione' ma aprirci al tessuto sociale, economico e produttivo dell’Italia”.

Marian Mocanu
Consigliere Onorario del Presidente del Senato Rumeno

Ed anche oggi ha ribadito il concetto:

IL FALLIMENTO DELLO SCIOPERO DEL 1 MARZO RILANCIA LA LINEA DELL’UNITA’ DEI RUMENI CON IL POPOLO E I LAVORATORI ITALIANI



La comunità rumena, nella maggioranza ha capito che uno sciopero su base etnica rappresenta la fine di ogni possibilità di dialogo. Ma lo sciopero, è bene ricordarlo serve per le vertenze di lavoro , per chiedere il rinnovo dei contratti, per una mondo del lavoro più giusto, non per rivendicazioni politiche e per la richiesta di diritti che, come europei , già possediamo. La presenza di un centinaio di rumeni allo sciopero non è stato rappresentativo per la comunità ma si è trattato di una presenza a titolo personale





Come consigliere del Presidente del Senato Rumeno, sento il dovere di ringraziare l’intera comunità rumena in Italia, per il senso di responsabilità dimostratrato per non aver partecipato allo sciopero del 1 Marzo, autoproclamato da alcuni gruppi di cittadini extracomunitari, con l’appoggio di alcune organizzazioni italiane. Come più volte sostenuto , la Costituzione Italiana , garantisce ad ogni lavoratore il diritto di sciopero, ed ogni lavoratore è stato libero di partecipare o meno a questo sciopero. La comunità rumena, ha capito che uno sciopero su base etnica rappresenta forse la fine di ogni possibilità di dialogo. Ma lo sciopero, è bene ricordarlo serve per le vertenze di lavoro , per chiedere il rinnovo dei contratti, per una mondo del lavoro più giusto, non per rivendicazioni politiche e, ancor meno , per la richiesta di diritti che, come europei, già possediamo. Aderire , ad esempio, ad un evento che riguardava i soli cittadini immigrati non avrebbe portato alcun beneficio a nessuno e avrebbe causato ulteriori frizioni tra italiani e immigrati rumeni dando il pretesto alle forze più estreme di sostenere la tesi che sussiste una guerra tra poveri. Dobbiamo sentirci partecipi degli sforzi della collettività italiana. Certo, non mancano fenomeni di intolleranza e razzismo , che si riflettono quasi sempre sulle persone più deboli come i nostri ragazzi , e su questi fenomeni dobbiamo vigilare e denunciarli senza problemi alle autorità italiane senza però prestarsi a giochi politici che invece che risolvere il problema spesso lo usano per fini elettorali. Come cittadini rumeni dobbiamo ricordarci che siamo cittadini comunitari, e come tali godiamo di diritti e doveri parificati a quelli degli italiani e le tante battaglie delle comunità extracomunitarie, seppur umanamente comprensibili, ci riguardano solo marginalmente. Nel mondo del lavoro le battaglie per un fisco più giusto , la sicurezza sui luoghi di lavoro e le tutele sociali sono battaglie che rumeni e italiani devono portare avanti in modo comune e unitario e attraverso le strutture istituzionali italiane , dobbiamo opporci ad ogni tentativo che crei la contrapposizione rumeno – italiano.

Gli interessi e le battaglie dei lavoratori rumeni sono anche quelle dei italiani e di tutti i cittadini comunitari.







Marian Mocanu

Consigliere Onorario del Presidente del Senato della Romania


Certo, l' impronta di sinistra traspare qua e là, ma che differenza di impostazione rispetto ad un PD che non smette di mostrare il proprio retroterreno culturale e le proprie radici comuniste ! Ma la Mia Romania dimostra di essere più imparziale anche nella stampa, come dimostra un articolo di Romania Libera di ieri che, a fronte dei 200. 000 partecipanti violetti di rabbia alla manifestazione di Roma contro Silvio Berlusconi, riduce ad un più reale e realistico 10.000 il numero dei partecipanti. Evidentemente chi ha avuto il comunismo, ha fatto tesoro delle loro menzogne. In Italia, purtroppo, gli utili italioti credono ancora alle favolette rosse.

10 commenti:

  1. Buna seara, sunt Marian Mocanu. As dori sa va mul... Buna seara, sunt Marian Mocanu.
    As dori sa va multumesc pentru continutul de mai sus pentru atentia demonstrata.
    Eventual daca doriti, mi-ar face placere sa intru in contact cu Dumneavoastra.
    Iata datele mele:@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

    O seara buna

    RispondiElimina
  2. Buna seara Dumneeavostra...

    Mi permetto di pubblicare la Sua senza mail e cellulare, x la privacy.

    Mi scusi se Le replico in Italiano, mi riesce meglio; e mi permetta una domanda:come fa un Rumeno ad essere di sinistra ? Il sottoscritto è vicino molto alle posizioni dei ragazzi di Piazza Università ed è sfuggito alla morte sicura o pestaggio (come il povero Munteanu)da parte dei minatori grazie al proprio taxista...

    RispondiElimina
  3. Credo sia importante fare l’interesse della mia gente in Italia oltre i colori politici. I partiti servono per aiutare la gente ma bisogna essere corretti e riconoscere che questo non sempre avviene. E' utile però lavorare con il mondo politico per l’interesse di tutti noi perché soltanto così possiamo attivare alcuni importanti meccanismi. Ho trovato più disponibilità e capacità in questo senso nel PSD. Quando questo non avviene bisogna però prendere le distanze dalle ideologie di partito e continuare a fare l’interesse della gente.
    La mia posizione contro lo sciopero di 1 marzo credo che sia stata giusta ma non per questo condivisa da tutte le correnti del PSD.
    L’integrazione dei rumeni si deve realizzare esclusivamente tramite le strutture politiche e sociale italiane, nel rispetto delle leggi italiane e comunitarie, evitando organizzazioni e iniziative di chiusura etnica

    RispondiElimina
  4. Bentornato, comunque.
    Io credo che fare gli interessi dei Cittadini Rumeni sia evitare l' emigrazione dalla Propria/Nostra (mi consente,mi sento mezzo Rumeno dal 1972)Patria, sradicando le radici dalla Propria Terra Dacoromana. Fare gli interessi sia prendere distanze dai Rrom, presenti pure in frontiera tra Ungheria e Romania ad importunare turisti e stranieri.
    Rrom che reputo corresponsabili del fallimento della Rivoluzione Studentesca del 1990, prolungamento di quella del 1989.
    Io, a differenza della stragrande maggioranza degli europei, considero le Ideologie ancora validissime, e quelle che erano rappresentate in Piazza Università da Marian Munteanu e dagli Studenti, con il ritratto della Madonna e di Eminescu, erano il giusto ritrovamento di Idee NazionalCristiane ben radicate nella Cultura Rumena ottocento/novecentesca.

    Se tale rivoluzione non fosse stata "furata", chissà, oggi forse la Romania non avrebbe avuto bisogno di mandare per l' Europa ottimi Ingegneri, Medici, Studenti a fare i muratori.

    I fatti del 1989 e 1990 dovrebbero essere insegnati a tutta la Comunità Rumena, in Patria ed estero, per capire quello che si è perso...

    RispondiElimina
  5. Non vorrei sembrarle poi scortese nei Suoi confronti, mi creda, ma, pur rispettando la Sua dichiarata autonomia dal PSD, quando sento nominare il suo partito, la memoria mi corre subito ad Iliescu, agli activist dal giubbotto nero di pelle, ed ai minatori...

    RispondiElimina
  6. Credo di capire quello che mi sta dicendo e aggiungo che condivido anche diversi contenuti.
    Vivendo in Italia sono più a contatto diretto con le realtà e le problematiche che vengono affrontate dai nostri connazionali qui. Per me sarebbe già una grande soddisfazione fare qualcosa di utile per i rumeni che come me hanno scelto di vivere in Penisola. Sarebbe bello ma non credo di riuscire ad attivarmi anche a favore delle situazioni sicuramente difficili dei rumeni che vivono in Romania.Per questi obiettivi dovrebbe lavorare chi la politica la fa in Romania.
    I pareri sono divisi per quanto riguarda l’operato della dirigenza del PSD, come per tutti i politici che hanno alle spalle tanti anni di attività. Non voglio difendere oppure sponsorizzare nessuno, se i loro fatti saranno meritevoli i riconoscimenti non mancheranno.
    Conoscere la realtà vissuta dai rumeni in Italia mi permette di agire a favore di tutti noi, magari a volte posso anche sbagliare nei fatti ma non negli intenti. Come sicuramente tutti noi sappiamo, la politica presenta delle dinamiche complesse che possono essere meglio capite solo dall’interno dei partiti. Non credo di aver sbagliato opponendomi all’idea dello sciopero immigrati anche se ho dovuto andare contro il PD italiano e contro altri. Non ho nemmeno degli obiettivi vicini ai sindacati che non hanno partecipato. Poteva sembrare una posizione di destra, forse vicina alla Lega Nord, ma a volte bisogna avere il coraggio di essere “più leghisti dei leghisti” se crediamo di essere nel giusto.
    Ancora complimenti per il blog.

    RispondiElimina
  7. Mamma Mia !
    Comincio a chiedermi cosa ci faccia lei nel PSD !
    Mi piace molto discutere con Lei, e credo che dovremmo sviluppare la nostra collaborazione nell' interesse sia dei Rumeni che vivono in Patria che in Italia.

    Ultimamente ho un po' trascurato i miei blog, anche per una certa fase di disillusione della politica italiana.

    Mi farebbe molto piacere ospitare Suoi interventi sulle problematiche dei Rumeni in Italia. Come forse avrà capito , sono di Destra, molto di Destra, e certo non ho piacere che il PD italiano cerchi di mettere su una posizione di contrasto i nostri 2 meravigliosi popoli. Al tempo soffro moltissimo quando leggo qualcosa di antirumeno da parte di chi si dichiara di Destra, dimenticando Eliade, Eminescu, Codreanu, Nae Ionescu. Ignorando il percorso grammaticale della Lingua Rumena nell' ottocento, diviso tra i linguisti filofrancesi e quelli filoitaliani. Ignorando quanto i Nostri Popoli siano vicini in tutto, pure nella recente storia. In Italia come in Romania non abbiamo un VERO partito di Destra (concorderà con me che Romania Mare siano nazionalcomunisti, anche per i trascorsi di certi personaggi...conducatoristi). In Italia come in Romania c'è spesso paura a fare del revisionismo serio, e poco si conosce del passato. C' è chi rivaluta persino Antonescu, dimenticando quello che fece ai Veri Legionari, decimati, imprigionati, torturati. Horia Sima si salvò per un pelo...
    In più abbiamo uno dei massimi esperti della Storia Rumena, persona coltissima e degnissima, il Prof. Claudio Mutti che, oltre ad essersi convertito all' Islàm, ha assunto posizioni decisamente filorusse nella questione della Bessarabia e della inesistente cosiddetta Transnistria che non posso capire.

    Sogno, naturalmente, una Bessarabia riunita a Bucarest, con i russi a casa...

    RispondiElimina
  8. Spero proprio che il nostro interesse ed amore per la Romania possa portare a qualcosa di costruttivo...

    RispondiElimina
  9. Ringrazio per apprezzamenti, disponibilità e proposte che colgo molto volentieri.

    Il PSD è attualmente il partito rumeno meglio organizzato in assoluto quindi potenzialmente utile per i rumeni che vivono in Italia. La mia presenza nel PSD è fortemente dipendente dalla volontà del partito di spendersi per la Diaspora sia tramite programmi sociali che per via di una presenza fisica, costante, nel territorio italiano.
    Per i dirigenti del PSD questi particolari sono di una chiarezza cristallina.

    Complimenti anche per la Sua vastissima cultura storica e politica rumena e italiana. Il fatto che Lei sia di destra (molto di destra) e io di sinistra non dovrebbe essere un impedimento per collaborazioni future. Il riconoscimento di obiettivi comuni dovrebbero riunire le persone che condividono programmazioni e percorsi a favore di tutti. Probabilmente la politica oltre i voti e le ideologie, per quanto importanti, potrebbe risultare utile se avesse un interesse e un’attitudine trasversale. Penso questo anche perché i problemi attuali della gente sono da vero troppi.

    RispondiElimina
  10. Innanzitutto, mi scuso per il ritardo nella risposta; e Buona Pasqua: Hristos a inviat !

    ================

    Che il PSD sia il partito meglio organizzato, non stento a crederlo, viste le origini...

    Mi fa sempre sorridere però vedere che il PSD sia interessato al sociale, dopo i danni fatti al Nostro Paese dalla sinistra. :-) !

    E sarebbe piuttosto interessante riscoprire quegli straordinari tentativi di formare una Terza Via Nazionalcristiana fatta dalle Banche Legionarie, i Ristoranti Legionari, i Cinema Legionari; tutte esperienze veramente no-profit quando questa parola ancora non era nata...

    ==============

    Grazie per i complimenti,ma mi reputo sempre molto ignorante quando parlo del Mio Secondo Popolo.
    Anche se sono uno dei pochissimi italiani ad avere in casa "Orizzonti Rossi" di Pacepa.

    Come le ho detto, pronto a collaborare con Lei per il bene della Nazione Rumena, dal Danubio al Prut...

    Ma non dimentichi che forse nel 1989 e nel 1990 ci saremmo fronteggiati dalla strada ai tetti :-).
    E non nutro certo buon giudizio sul FSN...

    RispondiElimina

I commenti saranno pubblicati se non conterranno parolacce, bestemmie, offese verso presenti ed assenti. Grazie.
Comentariile vor fi publicate daca nu contin jigniri,injuraturi sau orice alt fel de injurie sau afront la adresa persoanelor prezente sau absente.Multumesc.