domenica 21 dicembre 2014

21 Dicembre 1989 - 21 Dicembre 2014

Nicolae Ceausescu e Giorgio Napolitano 
Dopo gli avvenimenti precedenti di Timisoara ( e quelli meno conosciuti in Occidente di Brasov), oggi alle 12,30 Ceausescu pronunciava il suo ultimo discorso. Ai primi fischi, rispondeva promettendo 200 Lei (una bazzecola..) di aumento del salario minimo, da 2000 a 2200, e delle pensioni minime. Questo acuiva la protesta, la folla che stava dietro il cordone dei fedelissimi delle prime file, incomincia ad aggirarlo, sorprendendo la polizia, giungendo sotto il palco. Alcuni soldati consigliano il satrapo rumeno di ritirarsi. Lui ed Elena scappano dietro la tenda della finestra centrale. In piazza Gheorghiu Dej, teatro del discorso, i sostenitori si ritirano, ed i protestatari, poche decine all' inizio, diventano prima centinaia, poi migliaia. Inizia così la fine di uno dei regimi comunisti più criminali ed odiosi. 

lunedì 17 novembre 2014

SCONFIGGERE I COMUNISTI si può.


Il Neo-Presidente Klaus Iohannis 

SCONFIGGERE I COMUNISTI si deve !

Il neocomunista Victor Ponta, ammiratore della Cina
Allegoria neocomunista

La Romania dice no al neo-comunismo !

Nella foto, il Neo Presidente Rumeno, Klaus Iohannis che ieri ha stracciato il neo-comunista Victor Ponta, ribaltando il risultato del primo turno, grazie anche al voto determinante della Diaspora Rumena. Ponta, attuale Capo del Governo fortemente instabile di Bucarest, proprio nel recente passato, all' inizio di settembre, durante un viaggio in Cina, aveva dichiarato di ammirare molto il Partito Comunista Cinese per il modo con cui conduce il popolo sulla strada del socialismo, confermando ancora una volta che il suo partito, il PSD, dietro il quale si cela ancora, nonostante abbia 84 anni, Ion Iliescu, sia sempre neo-comunista. E' stato dunque punito proprio in occasione dell' avvicinarsi del 25° Anniversario della Rivoluzione Rumena. Questo nonostante al primo turno l' elezione di Ponta sembrasse un fatto certo. E nonostante in tutta Europa si fosse cercato di limitare l' afflusso ai seggi dei votanti presso le Sedi Diplomatiche, chiudendoli senza appello nonostante centinaia di persone ancora in coda, provovando incidenti come a Torino, Parigi, Monaco di Baviera e Chisinau, sapendo che sarebbe stato un plebiscito anticomunista, com' è stato. Ancora una volta la Romania dice NO al comunismo.
Uno smacco anche per Renzi, che come ho ricordato, sulla strada per Brisbane, s'era fermato a salutare il caro amico Ponta, nel silenzio dei Media rumeni...