giovedì 30 maggio 2019

I 7 Vescovi Greco Cattolici Rumeni uccisi dal comunismo sono Beati.

In questo fine settimana saranno proclamati Beati 7 Vescovi Greco-Cattolici Rumeni, uccisi dal regime comunista: si tratta dei servi di Dio Vasile Aftenie (1899-1950), vescovo titolare di Ulpiana e vescovo ausiliare dell’Arcieparchia di Alba Iulia e Făgăraș; Valeriu Traian Frenţiu (1875-1952), vescovo di Oradea; Ioan Suciu (1907-1953), amministratore apostolico dell’Arcieparchia di Alba Iulia e Făgăraș; Tit Liviu Chinezu (1904-1955) vescovo ausiliare dell’Arcieparchia di Alba Iulia e Făgăraș; Ioan Bălan (1880-1959), vescovo di Lugoj; Alexandru Rosu (1884-1963), vescovo di Maramureș; Iuliu Hossu (1885-1970), vescovo di Cluj Gherla.
Il regime comunista romeno annientò con il terrorismo le due anime del Cattolicesimo locale: quella latina e quella di rito orientale, greco-cattolica, che nel 1948 contava 6 diocesi e oltre un milione e mezzo di fedeli. La Chiesa romena, privata dei beni e delle chiese, analogamente a ciò che era accaduto in Ucraina: i vescovi, dapprima incarcerati, subirono il martirio a motivo della loro fedeltà alla Chiesa di Roma.
Nel 1948 la Chiesa greco-cattolica fu soppressa con un decreto legge. Furono i sette vescovi a non accettare di rompere con Roma e categoricamente rifiutarono l’abolizione del culto Cattolico in Romania. Tre di questi vescovi morirono in un lager e il più giovane, Ioan Suciu, aveva 46 anni. «La nostra fede è la nostra vita» era il loro motto: essi non hanno violato la Chiesa e non hanno violato la loro coscienza. Uno di loro, monsignor Iuliu Hossu, fu creato cardinale in pectore.

mercoledì 4 novembre 2015

In Romania il Popolo Sovrano caccia i politici corrotti ed incapaci. E l' Italia ???

Romania Paese serio: dopo la tragedia della discoteca, con 32 morti e le grandi manifestazioni di ieri e l' altro ieri, ha dato le dimissioni in blocco il Governo, Victor Ponta in testa, ed il Sindaco del Settore 4.
L' Italia, Marino e Renzi hanno da imparare...

Centinaia di morti suicidi di italiani ridotti sul lastrico, e Marino, Renzi & C. restano sulla scranno; altri politici ricevono migliaia di euro di vitalizio al mese.
Ventimila (ma dalle foto mi sembrano di più) in piazza a Bucarest a chiedere le dimissioni di Ponta, e l' INTERO GOVERNO di centro-sinistra più il Sindaco del Settore 4 della Capitale, dopo poche ore si dimettono, grazie pure al mancato appoggio del Presidente della Repubblica, il Conservatore, Iohannis, della minoranza Sassone.

RISPETTO !

domenica 21 dicembre 2014

21 Dicembre 1989 - 21 Dicembre 2014

Nicolae Ceausescu e Giorgio Napolitano 
Dopo gli avvenimenti precedenti di Timisoara ( e quelli meno conosciuti in Occidente di Brasov), oggi alle 12,30 Ceausescu pronunciava il suo ultimo discorso. Ai primi fischi, rispondeva promettendo 200 Lei (una bazzecola..) di aumento del salario minimo, da 2000 a 2200, e delle pensioni minime. Questo acuiva la protesta, la folla che stava dietro il cordone dei fedelissimi delle prime file, incomincia ad aggirarlo, sorprendendo la polizia, giungendo sotto il palco. Alcuni soldati consigliano il satrapo rumeno di ritirarsi. Lui ed Elena scappano dietro la tenda della finestra centrale. In piazza Gheorghiu Dej, teatro del discorso, i sostenitori si ritirano, ed i protestatari, poche decine all' inizio, diventano prima centinaia, poi migliaia. Inizia così la fine di uno dei regimi comunisti più criminali ed odiosi. 

lunedì 17 novembre 2014

SCONFIGGERE I COMUNISTI si può.


Il Neo-Presidente Klaus Iohannis 

SCONFIGGERE I COMUNISTI si deve !

Il neocomunista Victor Ponta, ammiratore della Cina
Allegoria neocomunista

La Romania dice no al neo-comunismo !

Nella foto, il Neo Presidente Rumeno, Klaus Iohannis che ieri ha stracciato il neo-comunista Victor Ponta, ribaltando il risultato del primo turno, grazie anche al voto determinante della Diaspora Rumena. Ponta, attuale Capo del Governo fortemente instabile di Bucarest, proprio nel recente passato, all' inizio di settembre, durante un viaggio in Cina, aveva dichiarato di ammirare molto il Partito Comunista Cinese per il modo con cui conduce il popolo sulla strada del socialismo, confermando ancora una volta che il suo partito, il PSD, dietro il quale si cela ancora, nonostante abbia 84 anni, Ion Iliescu, sia sempre neo-comunista. E' stato dunque punito proprio in occasione dell' avvicinarsi del 25° Anniversario della Rivoluzione Rumena. Questo nonostante al primo turno l' elezione di Ponta sembrasse un fatto certo. E nonostante in tutta Europa si fosse cercato di limitare l' afflusso ai seggi dei votanti presso le Sedi Diplomatiche, chiudendoli senza appello nonostante centinaia di persone ancora in coda, provovando incidenti come a Torino, Parigi, Monaco di Baviera e Chisinau, sapendo che sarebbe stato un plebiscito anticomunista, com' è stato. Ancora una volta la Romania dice NO al comunismo.
Uno smacco anche per Renzi, che come ho ricordato, sulla strada per Brisbane, s'era fermato a salutare il caro amico Ponta, nel silenzio dei Media rumeni...

venerdì 6 dicembre 2013

Quando anche un pastore distribuisce libri, un Popolo vivrà per sempre.

Molti tra noi conoscono C. Z. Codreanu, il mistico NazionalCristiano che ammirava il Fascismo e la Romanità che ci affratella. Pochi conoscono Horia Sima, che ne raccolse l' eredità dopo il suo omicidio.
Ma sicuramente pochissimi in Italia conoscono questo grande Eroe del Popolo Rumeno: Badea Cartan. Nato poverissimo nel 1849 vicino a Sibiu, si innamorò subito della Patria Separata, e si arruolò nell' Esercito Rumeno partecipando alla Guerra d' Indipendenza del 1877. Di lui si ricorda, oltre al fatto che si recò a piedi fino a Roma, per omaggiare la Colonna Traiana e la dacoromanità che ci unisce, il dono di oltre 200.000 libri, regalati uno ad uno, ai contadini ed ai pastori della Transilvania, allora non in Romania, per riscoprire la la Lingua e la Cultura della Madrepatria.
Te iubesc, tara mea !