giovedì 17 dicembre 2009

Il Marzo 1989 di Liviu Babeş.

1989, l' anno storico, per la Romania Moderna. In tutta l' Europa dell' Est si respira un' aria nuova. L' Unione Sovietica, dopo anni di politiche economiche disastrose stringe i cordoni della borsa verso gli stati fratelli. Sotto l' incalzare dello Scudo Satellitare voluto da Ronald Reagan i satrapi di Mosca non si sentono più molto sicuri. Anche perchè l' Armata Rossa in Afghanistàn è sull' orlo del tracollo. Ed infatti a Febbraio inizia l'ingloriosa ritirata di un esercito ritenuto invincibile. A Gennaio Praga ha assistito a numerose manifestazioni in ricordo di Ian Palach, con centinaia di arresti, tra cui Vaclav Havel, futuro Presidente della Cecoslovacchia. In Polonia, grazie all' appoggio ed il prestigio ormai universale del Papa, Giovanni Paolo II, Solidarnosc sta per essere riconosciuta (lo sarà in Aprile). Ma In Romania, sull' orlo del tracollo economico e con la popolazione stremata dalle privazioni, sotto il capillare controllo della Polizia Politica, la Securitate assicura certezze al criminale dittatore Nicolae Ceausescu. Tutto tace.
Ma qualcosa, a Marzo, turberà i sonni al Conducator: Liviu Babeş.

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